mercoledì, gennaio 19, 2005

Il professor Sartori e le primarie

Corriere della Sera - Edicola

Il professore sulle primarie non le manda a dire, merita qualche risposta.

- le primarie esprimono il volere dei militanti e quindi portano candidati più radicali che alle urne perdono: vero in parte, visto che questo potrebbe costringere i moderati a mobilitarsi e a "svegliarsi" da prima per trovare consensi al loro programma "sulla strada" e non solo in qualche vertice dell'Alleanza. In più, le primarie sostituiscono un processo di scelta dei candidati non mirato selezione del candidato potenzialmente vincente ma alla soluzione di un complesso gioco di equilibri di coalizione (non a caso Diliberto e il suo partitino si preoccupano...)

"Gli elettori tranquilli, sia di sinistra che di destra, votano, quando votano, alle elezioni vere, non alle elezioni preliminari. " non è detto che sia vero adesso, non è detto che lo resti se cambiano le regole del gioco

- le primarie sono a rischio di infiltrazioni dell'avversario (e in molte regioni, di clientele e peggio....) - i rischi ci sono, questo si risolve con regole migliori, con maggiore trasparenza, con un'attenzione "seria" alle primarie. La presenza ad esempio di un'autorità "terza" di certificazione permetterebbe di escludere doppie iscrizioni (e quindi se uso i miei capibastone per influenzare le primarie dell'Ulivo, non posso usarli per far vincere il mio candidato nella CdL)



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