Cristian Rocca segnala sul Foglio "The case for democracy" il libro di Natan Sharansky (per anni nelle galere sovietiche come dissidente e poi, dopo la liberazione, ministro del governo israeliano)
La sua lettura è molto centrata:
-sulla coincidenza di idee con i neocon americani
- sul ruolo positivo di Richard Perle nel far promulgare una legge che vincolasse i rapporti commerciali al rispetto dei diritti umani. (che immagino non vietava di fare affari con vari governi poco raccomandabili )
- sull'inadeguatezza delle posizioni di chi ritiene "gli arabi" inadatti alla democrazia
Altro libro per la lista di Natale (messaggio subliminale al corrispondente Usa, se vuole un'idea regalo), ma soprattutto un'idea chiave e forse bipartisan: è possibile introdurre clausole di rispetto dei diritti umani (E di rispetto minimo dei diritti dei lavoratori, magari.....) negli accordi del WTO; non è la prospettiva di non poter esportare-importare beni nei paesi "democratici" un incentivo per molti governi a darsi almeno una spolverata?
: "sul fatto che fu liberato, lui e il suo paese, soltanto quando gli Stati Uniti decisero di vincolare i rapporti commerciali e politici con Mosca al rispetto dei diritti umani."
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