"Gli italiani onesti non temono di essere intercettati, anzi pretendono che siano intercettati i disonesti, anche quelli che si occupano di reati finanziari.
Io voglio essere intercettato e pretendo da questo Stato che lo siano i farabutti"
Bella sparata populista di un Beppegrillo che mi sembra alla deriva sui contenuti: c'è un problema, serio su come conciliare accertamento dei reati (anche quelli finanziari) con la necessità di non infilare un microfono nella vita di ogni cittadino. La risposta del governo è probabilmente discutibile, ma le sparate da Savonarola de noantri sono inutili .
Io voglio parlare, sparlare, cazzeggiare, stronzeggiare al telefono e voglio essere intercettato solo se c'è una seria indagine in corso; voglio che le risorse necessarie per le intercettazioni siano allocate in maniera efficiente; (per ascoltare, trascrivere, tradurre, incrociare, i dati delle intercettazioni importanti)
Sappiamo tutti che c'è un filo sottile per distinguere esigenze investigative, abuso e libertà dei cittadini: prenderlo a randellate mediatiche acciaccherà i diritti di qualcuno ma non sposterà il problema
lunedì, settembre 12, 2005
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7 commenti:
Possibile che occorra sempre estremizzare le posizioni? Stavolta sono in estremo disaccordo con Grillo: dopo restrizioni della libertà personale votate a cuor leggero anche da buona parte dell'opposizione, sempre disponibile a un po' di (in)sana solidarietà nazionale -e che hanno partorito mostruosità giuridiche come le ultime espulsioni, su cui NESSUNA autorità ha esercitato il controllo giurisdizionale, l'ultima cosa che ci occorre è questo forcaiolismo di ritorno.
...mi preoccupa il cervello all'ammasso: sulle intercettazioni, sulle espulsioni, sulle tangenti, sull'Islam, la discussione da bar che diventa bussola politica, unica alternativa all'inerzia
Non avete capito il senso: è chiaro che nessuno ama essere intercettato, nemmeno il nostro Grillo. Il fatto è che la situazione in questo paese è così corrotta, clientelizzata, priva di reale competitività, che siamo costretti a queste provocazioni estreme! Se mentre il dito indicava la luna tutti si sono messi a mordere il dito, ecco che ti viene rabbia e ti metti a urlare: intercettatemi! Lasciare le possibilità di intercettazioni solo per reati di mafia è una presa per il culo, quelli non usano mica il telefono per comunicare... Mettere in galera i giornalisti perchè portano alla ribalta degli scandali è una cosa da regime! Una società civile dovrebbe basarsi su un giornalismo del genere, di inchiesta, capace di mettere il naso negli affari dei poteri forti, così da costringerli a operare alla luce del sole...
Bah, sottilizzare sulla pretesa (legittima, in un contesto normale) di un po' di privacy è dimostrare di non aver colto la gravità dell'attuale situazione italiana...
Criticare le nuove norme sulle intercettazioni è corretto (fanno ridere!!) ma abbiamo già testato l'approccio "que vajan todos" senza troppo successo: abbiamo bisogno di ordinaria amministrazione corretta, di una cultura che rispetti anche sostanzialmente le regole. Dire che "chi è pulito non ha paura di giudici e intercettazione" è un'affermazione totalitaria. Grillo ha un potenziale enorme di denuncia e controinformazione, se si lascia trascinare su un populismo facilone lo spreca e fa danni
Sottoscrivo in pieno l'ultimo post di magister. Aggiungo soltanto che questo è il Paese in cui si fanno più intercettazini di tutta l'U.E., e che non potrà mai darsi una "gravità" tale da accantonare, anche solo temporaneamente (e per quanto tempo poi?!) le garanzie ordinamentali e costituzionali. Mai. Altrimenti sì che saremo in un regime.
blobred, grazie per l'accordo; ti segnalo anche che ho un
preoccupante cotè giustizialista, allergico a depenalizzazioni ad hoc e garantismi di classe
Il tuo coté è tutt'altro che giustizialista: essere contro le leggi e le depenalizzazioni vergogna/ad personam è un obbligo, per i garantisti autentici. Fosse questo il giustizialismo, a sinistra andremmo tutti d'accordo...
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