venerdì, gennaio 20, 2006

..heri dicebamus - pensieri sparsi degli ultimi 20 giorni

...come in un filmaccio d'azione, il cattivone Sharon diventa buono, fa sperare nella pace e stira sostanzialmente le zampe; il vilipendio del cadavere parte mentre Arik ancora lotta per non lasciarci (quasi stesso film a parti invertite l'anno scorso per Arafat)

...Silviuccio si lancia in un tour tv che nemmeno la Lecciso dei giorni migliori: aspettiamo le extension; mi sembra di capire che intanto il suo socio e testimone d'accusa sui pranzi Fassino-Bernheim Tarek Ben Ammar si è comprato Sportitalia da Murdoch e l'ha rivenduta a lui post legge Gasparri (però basta con la commistione politica- affari, che lui con sta storia ci ha sempre semnato!!!)

- per motivi a me oscuri il suocero di Casini esce candido da tutta la scena (i suoi 200 sacchi di plusvalenza su Antonveneta, diversamente da quelli di Ricucci e Coppola, sono immacolati): misteri del Messaggero e delle immobiliari romane

- nel mondo piccolo della blogosfera italica, Adinolfi il grande sbaglia spacciatore: inizialmente la prende allegra, poi diventa aggressivo, scazza con l'intera Tocqueville finalmente riunita, al momento è alle dita negli occhi con Sofri jr (posti solo in piedi, per me che ho il link a tutti e due è come vedere mamma e papà che si tirano i piatti)

- la Liguria è (col Libano) uno dei pochi posti in cui passi in mezzora dal mare alla neve (prometto foto): almeno a gennaio la caccia al camperista non è aperta

- il romanista tipo in questo momento ha virato dalla lotta armata contro Rossella Sensi e i giocatori traditori alle tabelle di marcia per la Champions

- il Parco dell'Appia Antica tutela verde, basolato, vestigia romane e alcune mignotte d'epoca tardo impero che, ad occhio, hanno iniziato l'attività con le truppe di Odoacre

- per capire qualcosa in più sull'Iraq il libro di George Packer "The Assassin's Gate: America in Iraq" è splendido: approfondito, carico di empatia nel descrivere le tensioni intellettuali ed emotive dei protagonisti della scelta della guerra (il ritratto di Paul Berman e di Kanan Mekiya non si dimentica facilmente), dei civili e soldati americani e (soprattutto) di iracheni delle diverse estrazioni: l'analisi delle debolezze della strategia Usa e dei motivi dell'insurgency non mi convince del tutto, ma il libro è veramente coinvolgente


- sempre per i libri, se trovate in libreria o su qualche bancarella le "Venti Storie più Una" di Gianni Rodari (Editori Riuniti) andate a colpo sicuro: pupi entusiasti della storia della buonanotte e una sensazione di dolcezza e saggezza che prende l'adulto che legge

chiusura personale: il corrispondente Usa, se non è finito a Guantanamo, è pregato di farsi vivo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il corrispondente USA era impegnato a festeggiare il suo proprio compleanno, passato inosservato in Italia, con maccheroni e tequila.

Frankie "38" Stolfson

magister ha detto...

miiih, che figura di mmedda.... ma è oggi, I'll call you soon...