domenica, dicembre 11, 2005

If America Left Iraq

If America Left Iraq

Sull'Atlantic Monthly di dicembre Nir Rosen, giornalista freelance da tempo in Iraq, confuta in maniera strutturata la tesi che il ritiro Usa dall'Iraq avrebbe conseguenze disastrose.
L'articolo è ben fatto e stimolante, mi lascia perplesso la diffusione copia-incolla che sta avendo (Moveon l'ha ripubblicato nella sua newsletter, con una qualsiasi ricerca su Technorati si trovano paginate di blog che citano Rosen in maniera elogiativa)
Gran parte della tesi di Rosen poggia su due assunzioni

Gli Jihadisti sono minoritari e usati dai resistenti
Il disegno di creare un Iraq laico e democratico è destinato comunque a fallire


Sul primo argomento non posso giudicare, sul secondo argomento forse la partecipazione alle elezioni democratiche dovrebbe far riflettere prima di restituire l'Iraq ai "resistenti"
L'effetto "domino", il segnale che in Medio Oriente non si può sperare altro che dittatura e teocrazie, non sono esaminati tra le conseguenze del ritiro.


"If U.S. forces were to leave, the foreigners in Zarqawi's movement would find little support—and perhaps significant animosity—among Iraqi Sunnis, who want wealth and power, not jihad until death. They have already lost much of their support: many Iraqis have begun turning on them. In the heavily Shia Sadr City foreign jihadis had burning tires placed around their necks. The foreigners have not managed to establish themselves decisively in any large cities. Even at the height of their power in Fallujah they could control only one neighborhood, the Julan, and they were hated by the city's resistance council."


"What about the goal of creating a secular democracy in Iraq that respects the rights of women and non-Muslims?

Give it up. It's not going to happen. Apart from the Kurds, who revel in their secularism, Iraqis overwhelmingly seek a Muslim state
"

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