mercoledì, ottobre 06, 2004

Un ponte per...,gli occhi chiusi e il relativismo morale

Il battagliero blog di Rolli, Un ponte per...,gli occhi chiusi e il relativismo morale, con cui spesso non sono d'accordo, riporta il testo del servizio di Toni Capuozzo su terra.
L'opinione di Capuozzo è una lezione di stile, direi, abile nel tirare Simona Pari e Simona Torretta fuori dal discorso prima di attaccare con una riflessione anche moltodura.
Per poter entrare nei contenuti, però, esiste un'inchiesta giornalistica approfondita sul lavoro di un Ponte Per.. nei 10 anni in cui ha operato in Iraq?
Possibilmente non strettamente legata al periodo della guerra ("astenersi instant inchiesta"), qualcosa che permetta di valutare la correttezza di ciò che dice Capuozzo sull'atteggiamento di "oggettiva complicità" dell'organizzazione rispetto al regime di Saddam e al terrorismo attuale.
Qualcosa che dimostri che questo è vero o è falso (e se è falso urgono scuse) "Passavano davanti ad Abu Ghraib e guardavano dall’altra parte. Vedevano gli sfarzi della corte e i miserabili tornaconti dei funzionari internazionali, eppure era solo contro l’embargo che puntavano il dito.
Scendevano i gradini di un abisso morale, tacendo, e salivano quelli della nomenclatura: distribuivano visti, e mettevano a tacere la propria coscienza scavando un pozzo per la povera gente, facendo un doposcuola, portando medicine: più o meno, come aprire un pronto soccorso in un lager nazista, infermieri buoni e ciechi e sordomuti.
Un patto sordido, su cui l’informazione italiana stendeva un velo, in cambio di visti, o con il solo ammiccamento di un sentire comune: l’odio per l’America, più forte di quello per Saddam, piccolo Saladino delle resistenze"

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